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Emorroidi Sanguinanti: Come riconoscerle, Cause e Cure Efficaci
5 apr 2025

Emorroidi Sanguinanti: Come riconoscerle, Cause e Cure Efficaci

Il emorroidi sanguinanti rappresentano il sintomo più comune e caratteristico della patologia emorroidaria, spesso è proprio questo segnale che spinge i pazienti a cercare un trattamento. Comprendere come si manifesta questo sintomo e quando diventa preoccupante può fare la differenza per una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace.

Il sanguinamento emorroidario si manifesta tipicamente con la presenza di sangue rosso vivo durante o dopo la defecazione. Questo può essere visibile sulla carta igienica, nelle feci o nell'acqua del water. A differenza di altre condizioni gastrointestinali, il sangue delle emorroidi è sempre di colore rosso brillante, caratteristica importante nella diagnosi differenziale.

Generalmente, le perdite ematiche delle emorroidi sono di entità lieve e tendono a risolversi spontaneamente. Il sangue può presentarsi come semplici striature sulla carta o sulle feci, oppure manifestarsi come un vero e proprio gocciolamento dopo l'evacuazione. In alcuni casi, può verificarsi anche sotto forma di piccoli spruzzi.

In questa guida completa, esploreremo insieme tutto ciò che dovete sapere sulle emorroidi sanguinanti: dai sintomi alle cause, dai trattamenti medici ai rimedi più efficaci. Vi aiuteremo a capire quando è necessario preoccuparsi e quando, invece, potete gestire il problema con soluzioni semplici e immediate.

Sangue nelle emorroidi? Principali cause

Le emorroidi sanguinanti sono il risultato di un aumento della pressione all'interno dei vasi dell'area anorettale ed è il sintomo più comune quando la patologia si manifesta. Le cause possono variare notevolmente da persona a persona così come i sintomi e la percezione della patologia: da dolore acuto a emorroidi che sanguinano senza dolore.

. Comprendere queste cause è fondamentale per prevenire e trattare efficacemente il problema. Le cause principali sono:

Cause secondarie ma comunque frequenti sono:

  • Sedersi sul water per periodi prolungati, che affatica le vene nell'ano
  • Sollevamento frequente di carichi pesanti
  • Fumo di tabacco e consumo di bevande alcoliche
  • Alcuni sport come ciclismo ed equitazione
  • Condizioni mediche predisponenti

Numerose condizioni mediche possono predisporre allo sviluppo di emorroidi sanguinanti come:

  • La familiarità
  • L'età avanzata, soprattutto oltre i 50 anni
  • Sindrome dell'intestino irritabile (IBS)
  • Morbo di Crohn
  • Malattie epatiche e cardiache
  • Gli anticoagulanti, i FANS e alcuni contraccettivi ormonali

Emorroidi sanguinanti internamente ed esternamente

Le emorroidi interne ed esterne presentano manifestazioni cliniche differenti quando sanguinano. Le emorroidi sanguinanti senza dolore e  invisibili sono una caratteristica delle emorroidi interne, localizzate all'interno del canale anale sopra la linea dentata. Tuttavia, il sanguinamento durante l'evacuazione rappresenta un loro sintomo caratteristico. Questo tipo di emorroidi può essere classificato in quattro gradi, dal primo (che provoca solo sanguinamento) al quarto (prolasso permanente).

Le emorroidi esterne, invece, sono situate sotto la linea dentata e ricoperte da pelle ricca di terminazioni nervose. Per questa ragione, sono più inclini a causare dolore, specialmente in caso di infiammazione o trombosi. Quando le emorroidi esterne sanguinano, le perdite ematiche sono generalmente associate a sensazioni di bruciore, dolore e prurito, che si acuiscono durante e dopo l'evacuazione.

È importante sottolineare che la quantità di sangue è solitamente modesta e raramente causa una grave perdita ematica o anemia. Tuttavia, nei pazienti con sanguinamento cronico e persistente, si può sviluppare una anemia ferropriva.

Quanto durano le emorroidi sanguinanti?

Sebbene il sanguinamento emorroidario sia generalmente benigno, esistono situazioni che richiedono una valutazione medica immediata:

Se il sanguinamento è lieve:

  • Piccole tracce di sangue rosso vivo sulla carta igienica o nel water.
  • Succede solo dopo l’evacuazione e si ferma subito.

Se inizia un trattamento (pomate, fibre, bagno caldo) e il sanguinamento diminuisce nei primi 3–5 giorni, è un buon segno. In questi casi, puoi monitorare fino a 7 giorni.

Preoccupati se la durata delle emorroidi sanguinanti supera i 7 giorni e il sangue si presenta:

  • Abbondante o persistente

  • Sangue occulto nelle feci o sangue di colore scuro

  • Dolore intenso e prolungato, specialmente se accompagnato da gonfiore marcato

  • Debolezza o stanchezza inspiegabile che potrebbe indicare anemia

  • Perdita di peso non giustificata o alterazioni delle abitudini intestinali

  • Febbre 

  • Vertigini o altri sintomi sistemici

In presenza di questi segnali d'allarme, è fondamentale fare una visita gastroenterologica o consultare un proctologo, il medico specializzato nella cura delle emorroidi, per escludere condizioni più gravi, come polipi, tumori del colon-retto o coliti. Infatti, qualsiasi sanguinamento rettale dovrebbe essere valutato clinicamente prima di essere attribuito con certezza alle emorroidi.

Inoltre, ricordiamo che le emorroidi possono complicarsi con trombosi (formazione di coaguli all'interno delle emorroidi) o strozzamento (quando il prolasso e la costrizione impediscono l'apporto ematico). In questi casi, il dolore diventa acuto e richiede un'attenzione medica tempestiva.  Quando le emorroidi sanguinanti durano da mesi è imperativo rivolgersi immediatamente ad uno specialista.

Curare le emorroidi sanguinanti da casa: rimedi naturali

Molti pazienti cercano come curare le emorroidi sanguinanti attraverso rimedi naturali prima di ricorrere a trattamenti medici. Questi approcci possono offrire sollievo e un significativo miglioramento dei sintomi, specialmente nelle fasi iniziali della condizione.

  • I bagni sedativi (o semicupi) rappresentano uno dei rimedi più efficaci per le emorroidi sanguinanti. L'immersione in acqua tiepida per 15-20 minuti, particolarmente dopo ogni defecazione, provoca il rilassamento della muscolatura perianale, il miglioramento della circolazione nei vasi sanguigni, la facilitazione del ritorno venoso
  • Gli impacchi freddi, invece, sono particolarmente utili per arrestare il sanguinamento acuto. Avvolgendo alcuni cubetti di ghiaccio in un panno pulito e applicandoli per 10-15 minuti sulla zona interessata, si ottiene un effetto vasocostrittore che riduce gonfiore, infiammazione e sanguinamento.

In precedenza abbiamo visto i rimedi della nonna ma esistono numerosi rimedi naturali o erboristici efficaci nel trattamento delle emorroidi sanguinanti. I principali sono:

  • L'amamelide possiede proprietà flebotoniche, vasoprotettrici e antiemorragiche grazie ai tannini e flavonoidi presenti. Può essere utilizzata sia internamente (infuso) che esternamente (mucillagine).
  • L'aloe vera è particolarmente preziosa per il suo effetto cicatrizzante, lenitivo e antinfiammatorio. Il gel può essere applicato direttamente sulla zona, mentre il succo interno favorisce il transito intestinale.
  • Altri principi attivi efficaci includono ippocastano (proprietà analgesiche e flebotoniche), rusco centella (azione vasoprotettrice e antinfiammatoria), e vite rossa (azione astringente e vasoprotetrice).

Anche i cambiamenti nello stile di vita permettono di curare le emorroidi interne ed esterne sanguinanti:

  • Aumentare immediatamente l'apporto idrico a 2 litri di acqua al giorno. L'idratazione adeguata ammorbidisce le feci, riducendo trauma e sanguinamento durante l'evacuazione
  • Incrementare il consumo di fibre attraverso frutta, verdura e cereali integrali. Lo psillio, in particolare.
  • Evitare alimenti irritanti come cioccolato, vino bianco e rosso, birra, cibi piccanti, fritture e alimenti troppo salati o speziati

Affrontare le emorroidi sanguinanti richiede spesso un approccio medico strutturato, soprattutto quando i rimedi casalinghi non portano sollievo. Il trattamento varia in base alla gravità della condizione e alle caratteristiche del paziente.

La visita proctologica in cosa consiste?

Quando si sospettano emorroidi sanguinanti è fondamentale una corretta diagnosi tramite visita proctologica per escludere patologie più serie e determinare il trattamento appropriato. Il percorso diagnostico segue un protocollo ben definito che permette al proctologo di valutare con precisione la gravità della condizione.

Il processo diagnostico inizia con un'accurata anamnesi in cui il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi, sulla loro durata e sui possibili fattori scatenanti. Durante questo colloquio, è essenziale essere sinceri e precisi per permettere una valutazione completa.

Successivamente, il medico procede con l'ispezione della regione perianale, osservando attentamente l'area intorno all'ano per identificare segni di emorroidi esterne, irritazioni, gonfiori o prolassi visibili. Questa prima osservazione fornisce indizi importanti sulla condizione.

Un passaggio cruciale è l'esplorazione rettale digitale, che consiste nell'introduzione di un dito guantato e lubrificato nel retto. Questa manovra permette di:

  • Verificare la presenza di emorroidi interne

  • Valutare il tono dello sfintere anale

  • Identificare eventuali masse o indurimenti anomali

  • Evidenziare zone particolarmente dolorose

L'anoscopia rappresenta un esame approfondito e irrinunciabile nella diagnosi delle emorroidi sanguinanti. Mediante l'inserimento di uno strumento chiamato anoscopio, il medico può visualizzare direttamente la mucosa ano-rettale, individuare segni di infiammazione o prolasso emorroidario non visibili esternamente e distinguere le emorroidi da altre patologie similari.

È importante sottolineare che, poiché il sanguinamento rettale può essere sintomo di condizioni più gravi, dopo i 45 anni o prima dei 40 in caso di familiarità per cancro del colon-retto, è spesso consigliata una colonscopia completa per escludere altre cause di sanguinamento.

Come curare le emorroidi sanguinanti con trattamento medico

Affrontare le emorroidi sanguinanti richiede spesso un approccio medico strutturato, soprattutto quando i rimedi casalinghi non portano sollievo. Il trattamento varia in base alla gravità della condizione e alle caratteristiche del paziente.

I medicinali topici rappresentano la prima linea di intervento per molti pazienti. Creme come Emorcalm,  offrono un rapido sollievo dal dolore. Tuttavia, questi prodotti dovrebbero essere utilizzati per periodi brevi (5-7 giorni) per evitare sensibilizzazione o atrofia della cute anale.

I farmaci fleboprotettori e venotonici hanno dimostrato efficacia nel ridurre prurito e sanguinamento. Questi possono essere assunti ciclicamente per migliorare la circolazione venosa locale come l'integratore Venoxx a base di Diosmina, Esperidina Meliloto e Vitamina C per la funzionalità della circolazione venosa e del plesso emorroidario.

Quando i farmaci risultano insufficienti, esistono diverse procedure ambulatoriali non invasive:

  • La legatura elastica è indicata per emorroidi di I, II e III grado. Questa tecnica risulta risolutiva in oltre il 75% dei casi, con recidive nel 18% dei pazienti
  • La scleroterapia prevede l'iniezione di sostanze irritanti, provocandone la necrosi
  • Fotocoagulazione a infrarossi, simile alla legatura elastica
  • Crioterapia, che utilizza il congelamento per distruggere il tessuto emorroidario.

Nei casi più gravi (III e IV grado) o resistenti ai trattamenti precedenti, la chirurgia diventa necessaria:

  • L'emorroidectomia tradizionale
  • L'emorroidopessi con suturatrice meccanica 
  • La dearterializzazione emorroidaria

Quanto dura il tempo di recupero dopo l'intervento alle emorroidi sanguinanti?

I tempi di guarigione dalle emorroidi sanguinanti dipende dal trattamento utilizzato e dal tipo di intervento chirurgico:

  • Dopo la legatura elastica o la scleroterapia, è consigliabile evitare sforzi fisici intensi solo per il giorno stesso
  • L'emorroidectomia tradizionale richiede 4-6 settimane per il recupero completo
  • La dearterializzazione emorroidaria richiede una ripresa più rapida (7-15 giorni)
  • L'emorroidopessi con suturatrice permette un ritorno alle normali attività in tempi ridotti rispetto alla chirurgia tradizionale.

Prospettive e qualità della vita

Le emorroidi sanguinanti rappresentano una condizione gestibile attraverso diversi approcci terapeutici. Sebbene il sanguinamento possa generare preoccupazione, nella maggior parte dei casi risponde efficacemente ai trattamenti disponibili, dai rimedi casalinghi alle procedure mediche più avanzate.

Certamente, la chiave per affrontare questo disturbo risiede nella tempestività dell'intervento. Una diagnosi precoce, unita a modifiche dello stile di vita e all'adozione di rimedi appropriati, può prevenire complicazioni e migliorare significativamente la qualità della vita.

Ricordiamo l'importanza di non sottovalutare sintomi persistenti o severi. Infatti, mentre molti casi possono essere gestiti autonomamente, il parere di un professionista sanitario diventa fondamentale quando il sanguinamento si protrae nel tempo o si accompagna ad altri sintomi preoccupanti.

Quindi, attraverso una combinazione di cure appropriate, attenzione all'alimentazione e abitudini salutari, possiamo gestire efficacemente le emorroidi sanguinanti e prevenirne le recidive. L'obiettivo principale rimane quello di garantire non solo il sollievo dai sintomi, ma anche una soluzione duratura per questo comune disturbo.

Emorroidi sanguinanti Faq

Q1. Quali sono i sintomi principali delle emorroidi sanguinanti? I sintomi principali includono sanguinamento di colore rosso vivo durante o dopo la defecazione, prurito e bruciore nella zona anale, dolore durante l'evacuazione, e sensazione di gonfiore nella regione anale.

Q2. Quando è necessario consultare un medico per le emorroidi sanguinanti? È importante consultare un medico se il sanguinamento persiste per più di una settimana, se è abbondante, se è accompagnato da dolore intenso, debolezza inspiegabile, perdita di peso non giustificata o febbre.

Q3. Quali sono le cause più comuni delle emorroidi sanguinanti? Le cause più comuni includono stipsi cronica, sedentarietà, dieta povera di fibre, sovrappeso, gravidanza, e alcune condizioni mediche come la sindrome dell'intestino irritabile o il morbo di Crohn.

Q4. Quali sono i trattamenti disponibili per le emorroidi sanguinanti? I trattamenti variano da rimedi casalinghi come bagni sedativi e modifiche alla dieta, a farmaci topici e orali, fino a procedure ambulatoriali come la legatura elastica e interventi chirurgici, nei casi più gravi.

Q5. Come prevenire le emorroidi sanguinanti? Previeni la malattia emorroidaria:

  • Aumentando le fibre nella dieta
  • Bevendo molta acqua
  • Evitando la sedentarietà
  • Defecando appena possibile
  • Evitando di rimanere seduti sul water per lunghi periodi.

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