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I segnali importanti di una carenza di ferro
16 ott 2025

I segnali importanti di una carenza di ferro

Il ferro è un minerale indispensabile per la produzione di emoglobina e per il trasporto di ossigeno nel sangue e di conseguenza, quando i suoi livelli si abbassano, l’ossigeno stesso circola con maggiore difficoltà nell’organismo e questo aspetto si riflette su energia, concentrazione e resistenza fisica. Una corretta alimentazione e, se necessario, l’integrazione mirata rappresentano le strategie principali per ristabilire l’equilibrio.

Sintomi della carenza di ferro

Riconoscere una carenza di ferro non è sempre immediato, poiché i segnali iniziali possono essere poco evidenti.

Il primo campanello d’allarme è spesso la stanchezza persistente, che non trova spiegazione in particolari sforzi fisici o mentali, alla quale possono aggiungersi pallore cutaneo, fiato corto durante attività anche leggere, vertigini e mani o piedi costantemente freddi.

Se la carenza diventa più marcata, compaiono sintomi più intensi, come mal di testa frequenti, insonnia, palpitazioni e una maggiore predisposizione alle infezioni a causa del calo delle difese immunitarie. Anche le unghie fragili, la caduta di capelli e la difficoltà di concentrazione possono essere segnali di una carenza di ferro che non andrebbe trascurata.

Le cause possono essere diverse: una dieta povera di alimenti ricchi di ferro, perdite di sangue croniche (per esempio mestruazioni abbondanti), scarso assorbimento intestinale dovuto a patologie come celiachia o morbo di Crohn.

Ricordiamo che, nelle donne in gravidanza o in allattamento, l’aumentato fabbisogno di ferro può rendere più frequente questa condizione.

Rimedi

Il primo passo per trattare una carenza di ferro è la diagnosi, effettuata attraverso semplici esami del sangue che misurano parametri come emoglobina e ferritina e, una volta confermata, il medico stabilisce se la carenza è lieve o più severa e suggerisce l’approccio più adatto.

Sul piano alimentare, il ferro eme, contenuto in carne rossa, frattaglie e pesce, risulta quello più facilmente assimilabile dall’organismo. Anche il ferro non eme, presente in alimenti vegetali come legumi, spinaci, bietole, frutta secca e cioccolato fondente, rappresenta un’ottima risorsa, soprattutto se associato a cibi ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni crudi) in quanto quest’ultima migliora sensibilmente l’assorbimento del ferro di origine vegetale.

Quando la sola alimentazione non è sufficiente, il medico può consigliare integratori specifici a base di ferro, spesso combinati con vitamine del gruppo B o, per l’appunto, con vitamina C, che ne potenziano l’assimilazione.

L’efficacia di Farmafer

Tra i migliori integratori di ferro, Farmafer rappresenta una soluzione studiata per supportare chi presenta carenze di ferro. Si tratta di un prodotto in compresse che unisce il ferro ad altre sostanze fondamentali per il metabolismo energetico e la formazione dei globuli rossi: vitamina A, vitamina B2, vitamina C, vitamina E e acido folico.

Come accennato, la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro a livello intestinale, mentre le vitamine del gruppo B e l’acido folico sono coinvolti nei processi di produzione cellulare e contribuiscono a ridurre stanchezza e affaticamento. La vitamina A, oltre a sostenere le difese immunitarie, partecipa al corretto trasporto del ferro nell’organismo, mentre la vitamina E svolge un’azione antiossidante, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo.

Grazie alla sua formulazione completa, quindi, Farmafer non si limita a reintegrare il ferro, ma agisce in sinergia su più fronti, favorendo energia, vitalità e benessere generale.

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