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Raggi UVA e UVB: conosci la differenza?
26 ago 2025

Raggi UVA e UVB: conosci la differenza?

Come tanti di noi sanno, l’esposizione al sole comporta alcuni rischi per la salute della pelle se non si adottano le dovute precauzioni. I raggi ultravioletti, noti come UV, sono responsabili di effetti cutanei immediati e a lungo termine, che spaziano da semplici arrossamenti fino a danni cellulari importanti. Risulta quindi importante distinguere tra i due principali tipi di raggi ultravioletti, UVA e UVB, per proteggersi al meglio.

UVA e UVB: di cosa si tratta

I raggi UVA e UVB rappresentano due fasce distinte della radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre.

I primi, ovvero gli UVA, costituiscono circa il 95% dei raggi UV che colpiscono la pelle: hanno la capacità di penetrare in profondità nel derma, agendo in maniera silenziosa e continua durante tutto l’anno, anche in giornate nuvolose o coperte. Proprio per questa loro costanza e capacità di agire senza sintomi immediati, rappresentano una minaccia invisibile ma costante per la salute cutanea.

I raggi UVB, invece, sono più intensi ma meno presenti: sono attivi prevalentemente durante i mesi estivi e sono responsabili degli effetti più evidenti dell’esposizione solare: scottature, eritemi e arrossamenti. Anche se costituiscono una percentuale inferiore rispetto agli UVA, il loro impatto è diretto e immediato, anche se svolgono un ruolo utile nella sintesi della vitamina D.

Come agiscono sulla pelle e come proteggersi

La pericolosità dei raggi UVA e UVB risiede nella loro capacità di alterare la struttura della pelle.

I primi, penetrando negli strati più profondi, favoriscono la formazione di radicali liberi, accelerano l’invecchiamento cutaneo e possono danneggiare il DNA delle cellule, contribuendo allo sviluppo di forme tumorali. Tra gli effetti più comuni si riscontrano discromie, pruriti e arrossamenti, e perdita di elasticità cutanea.

I raggi UVB, dal canto loro, sebbene più superficiali, sono i principali responsabili delle scottature solari: un’esposizione intensa e non controllata può portare a danni acuti e, nel tempo, favorire l’insorgenza di tumori cutanei come il carcinoma basocellulare e squamoso. Queste forme tumorali tendono a svilupparsi nelle aree più esposte della pelle, inizialmente come piccole protuberanze che possono infiammarsi, ingrandirsi e formare croste.

Per proteggere la pelle dai raggi UV, è fondamentale l’utilizzo di creme solari ad ampio spettro: grazie ai loro filtri, esse assorbono o respingono le radiazioni UV. I filtri fisici creano una barriera schermante che riflette la luce, mentre quelli chimici assorbono i raggi e li trasformano in energia meno dannosa. La scelta del livello di protezione (SPF) deve basarsi sul fototipo, ovvero la combinazione di caratteristiche personali come il colore della pelle, degli occhi e dei capelli: per fototipi più chiari sono consigliati fattori di protezione elevati (30–50), mentre per pelli più scure possono bastare protezioni medie o basse.

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Tag raggi uvb, raggi uva, pelle, protezione