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Prevenzione al femminile: quali esami fare e quando
20 mag 2025

Prevenzione al femminile: quali esami fare e quando

La salute femminile richiede un’attenzione costante e mirata, soprattutto in un’ottica preventiva: attraverso controlli regolari e uno stile di vita equilibrato, è possibile ridurre significativamente il rischio di sviluppare patologie anche gravi, come i tumori e l’osteoporosi.

In questo contesto, ogni fase della vita di una donna ha bisogno di attenzioni specifiche per garantirsi benessere e vitalità.

Tumore al seno: diagnosi precoce e stile di vita

Uno degli ambiti più importanti della prevenzione riguarda il carcinoma mammario, una delle patologie oncologiche più diffuse tra le donne.

In chiave preventiva, sono fondamentali i controlli periodici: l’autopalpazione mensile, a partire dai 20 anni, rappresenta il primo gesto di monitoraggio, mentre le donne tra i 50 e i 70 anni sono invitate a sottoporsi a mammografie biennali, come previsto dai programmi di screening del Sistema Sanitario Nazionale. In aggiunta, l’ecografia mammaria è indicata soprattutto per le donne più giovani, mentre i test genetici possono essere raccomandati in caso di familiarità con la malattia.

Anche se non è possibile identificare una causa unica per l’insorgenza di questo tumore, numerosi studi confermano che un’alimentazione ricca di alimenti vegetali e povera di grassi saturi, accompagnata da una regolare attività fisica, può ridurre significativamente l’incidenza di questa malattia.

Salute ginecologica: visite e screening

La prevenzione ginecologica è un altro pilastro essenziale della salute femminile: la visita ginecologica, consigliata annualmente, consente di valutare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo e diagnosticare eventuali disturbi come endometriosi o sindrome dell’ovaio policistico, che possono influenzare la fertilità.

Associata alla visita, l’ecografia transvaginale permette una visione dettagliata di utero, ovaie e strutture circostanti, utile per individuare eventuali malformazioni, cisti o tumori.

Particolarmente importante è anche il Pap test, raccomandato a partire dall’inizio dell’attività sessuale e da ripetere ogni 2-3 anni, per individuare precocemente alterazioni cellulari della cervice uterina, mentre l’HPV-DNA test è utile per rilevare la presenza del Papilloma virus e viene consigliato dai 30 anni in su, con una frequenza quinquennale.

Da non trascurare anche la possibilità di vaccinazione anti-HPV, prevista già dagli 11 anni, che rappresenta una misura efficace nella prevenzione del tumore al collo dell’utero.

Ossa sotto controllo: il ruolo della MOC

Con l’avanzare dell’età, in particolare dopo la menopausa, la densità ossea nelle donne tende a diminuire, aumentando il rischio di osteoporosi e fratture. La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) è un esame radiografico semplice e indolore che consente di valutare lo stato di mineralizzazione delle ossa.

Generalmente, questo controllo viene consigliato alle donne in post-menopausa o con fattori di rischio specifici, e può essere ripetuto ogni due anni per monitorare l’andamento della densità ossea e intervenire tempestivamente con trattamenti mirati o modifiche nello stile di vita.

Screening personalizzati

Sebbene esistano indicazioni generali su tempistiche e frequenza degli esami, è fondamentale che ogni donna costruisca il percorso di prevenzione in collaborazione con il proprio medico. Fattori come familiarità, condizioni preesistenti e abitudini personali possono influenzare le scelte in ambito diagnostico e un approccio personalizzato, unito a una buona informazione, rappresenta la strategia più efficace per tutelare la salute nel tempo.

Se vuoi approfondire l’argomento oppure porre qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

Tag prevenzione, screening, salute femminile